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Perché la migliore società che sia mai esistita è così odiata da tanti che ci vivono e che ne ricevono grandi benefici? La società occidentale non è il migliore dei mondi possibili (ma nessuno sa come possa essere fatto un tale mondo). Però, chiunque abbia un minimo di conoscenze storiche sa che essa è il migliore dei mondi fin qui esistiti. Ha generato un benessere mai conosciuto prima (la povertà è la costante nella storia che precede la moderna società occidentale). Si tratta di una società, inoltre, che assicura più libertà alle persone di qualunque altra società del passato e del presente. Questa libertà è poca, è limitata se confrontata con l’ideale liberale ma è invece una grande cosa se paragonata alle condizioni di oppressione in cui è vissuto per la maggior parte della sua storia il genere umano. Da ultimo, in essa i cittadini hanno il diritto di scegliere da chi farsi governare. Certamente, quelle esistenti nel mondo occidentale sono democrazie molto imperfette. Ma, di nuovo, rappresentano l’eccezione. La regola è sempre stata la tirannia. Perché allora c’è in giro tanto odio per questa società? L’economista Joseph Schumpeter osservò una volta che la società liberale occidentale ha la particolarità di dare da vivere a molti più intellettuali rispetto a qualunque altra società, intellettuali che però fanno di tutto per delegittimarla. Ma non è solo una ristretta élite intellettuale, in realtà, a manifestare quotidianamente la sua ostilità. Quel sentimento è presente nelle più svariate cerchie sociali.Se così non fosse non ci sarebbero così tanti compagni di strada dei nemici dichiarati della società occidentale. Per limitarci al caso dell’ Europa si pensi a quanti amici (anzi complici) abbiano qui da noi certi campioni delľ’anti occidentalismo. Si consideri il caso di Putin. È un autocrate alla testa di una “democrazia autoritaria”. I suoi avversari finiscono in galera o ammazzati in circostanze misteriose. I più fortunati  riescono a riparare all’estero. Eppure l’uomo forte di Mosca piace a moltissimi europei. Ma si pensi anche a quel fenomeno aberrante rappresentato dalle coperture, ammiccamenti, protezioni che vengono offerte ai fondamentalisti islamici. In nome dellislamicamente corretto si finge di non sapere che essi sono ideologicamente nemici della società occidentale (accade addirittura che alcuni di loro vengano accolti in liste di partito e fatti eleggere). Si nega l’evidenza, ossia il fatto che proteggendo i fondamentalisti si danneggiano quei musulmani che vorrebbero modernizzare in senso liberale l’Islam. Non sono sempre gli stessi quelli che apprezzano Putin e quelli che fiancheggiano i fondamentalisti. Ma c’è comunque un legame fra le due cose. Si è amici di chi si riconosce nemico del proprio nemico: la società occidentale appunto.

Why is it that the best society that ever existed is so hated by so many who live in it and benefit so much from it? Western society is not the best of all possible worlds (but no one knows what such a world might look like). However, anyone with a modicum of historical knowledge knows that it is the best of all worlds that have ever existed. It has generated wealth never known before (poverty is the constant in the history preceding modern western society). It is also a society that provides more freedom to people than any other society of the past and present. This freedom is little, it is limited when compared to the liberal ideal, but it is a great thing when compared to the oppressive conditions under which mankind has lived for most of its history. Finally, in it, citizens have the right to choose who they want to be governed by. Admittedly, those existing in the Western world are very imperfect democracies. But, again, they are the exception. The rule has always been tyranny. Why then is there so much hatred for this society around? The economist Joseph Schumpeter once observed that Western liberal society has the distinction of providing a living for many more intellectuals than any other society, intellectuals who, however, do everything in their power to delegitimise it.

But it is not only a narrow intellectual elite that expresses its hostility on a daily basis. That sentiment is present in the most diverse social circles. If it were not so, there would not be so many fellow-travellers of the declared enemies of Western society. To limit ourselves to the case of Europe, just think how many friends (or rather accomplices) certain champions of anti-Westernism have here at home. Consider the case of Putin. He is an autocrat at the head of an ‘authoritarian democracy’. His opponents end up in jail or murdered in mysterious circumstances. The lucky ones manage to repair abroad. Yet the Moscow strongman is liked by a great many Europeans. But think also of that aberrant phenomenon represented by the cover-ups, winks, protections that are offered to Islamic fundamentalists. In the name of Islamic correctness, one pretends not to know that they are ideologically enemies of western society (it even happens that some of them are accepted on party lists and get elected). One denies the evidence, i.e. the fact that protecting fundamentalists harms those Muslims who would like to modernise Islam in a liberal sense. It is not always the same people who like Putin and those who support fundamentalists. But there is nevertheless a connection between the two. One is a friend of one who recognises oneself as an enemy of one’s enemy: Western society precisely.